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Abiterò su di te (EP)

by Danilo Trivelli

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1.
Blu 05:39
Cos'hai fatto al cielo che ha il tuo stesso viso e cosa al sole che oggi ha il tuo sguardo al ruscello che ha il tuo passo; la cascata, i capelli? Eppure sono gli stessi di ieri, dicono eppure sono gli stessi di ieri, giurano Cos'hai fatto ai miei occhi che ogni cosa ti somiglia e cosa alle emozioni che scriverle è banale cos'hai fatto al destino in cui adesso vorrei credere? Forse è proprio lui che sta ridendo forse è proprio lui che sta sognando Cos'hai fatto al mondo che solo ieri era un altro e cosa al tempo che mi sento così vecchio cos'hai fatto al mio cuore che mi sento così piccolo? Eppure lo specchio giura che sono io, che sono io Cos'hai fatto ai pensieri che non li so più cambiare e cosa alla ragione che non la so più trovare cos'hai fatto ai sogni che non mi vorrei più svegliare? Forse son proprio loro che stan chiamando forse son proprio loro che stanno urlando Cos'hai fatto alla distanza che la sento ingigantire e cosa ai treni che farei solo per tornare cos'hai fatto al pianto che lo confondo col riso? Eppure giurerei d'esser stato in paradiso eppure giurerei d'aver visto il paradiso Cos'hai fatto al mondo che solo ieri era un altro e cosa al tempo che mi sento così vecchio cos'hai fatto al mio cuore che mi sento così piccolo? Eppure lo specchio giura che sono io, che sono io Cos'hai fatto non lo so ma torna a farlo ogni giorno, blu
2.
Fragile da portarti in mano per non romperti i pensieri per lasciarti qualche dubbio con la spada alzata danzi e ferisci le parole che mi cadono a pezzetti frutto proibito agli occhi tu che metti e non lo sai le parentesi al tempo Adesso guardarti è un coltello che vola l'aria dai tuoi occhi e incontrandoli affonda fra la gioia e il dolore appena di fianco al cuore sei qui e un universo lontana solo un sibilo incolmabile un nulla al telescopio della mia aspirazione Tu, strabico Cupido, dove lanci le tue frecce? Mi hai colpito per sbaglio o hai mancato lei? Levamela dal petto ma senza premura che possa ancora vederla giostrare Ed è polvere dell'Olimpo persa lungo il tuo cammino la cometa di capelli e lieve corre l'infinito torna a sciogliere la poesia e leva il sasso dal mio ventre tu agiti gli oceani e non lo sai le notti e i cuscini e non so più tornare Tu, strabico Cupido, dove lanci le tue frecce? Mi hai colpito per sbaglio o hai mancato lei? Levamela dal petto ma senza premura che possa ancora vederla giostrare che possa ancora sentire sgorgare l'essenza restando trafitto a curar la ferita tu, strabico Cupido!
3.
Vorrei cantare una canzone in francese e ritornare su un'auto che corre piano verso un mare che è solo un modo di dire fra colline ondeggianti come su seni nell'amore sotto un ponte con la neve a bivaccare io, tu e Brassens, due chitarre e Principessa tutti e quattro con qualcosa da scaldare qualche cosa da scordare, forse un posto per restare un posto ancora da cercare oltre la bottiglia vuota che sa di Francia come quando su una moto nella notte silenziosa cantavamo per Paris Ci fermiamo in questo bar per riposare il juke-box suona quattro note sconosciute al tavolino due ragazze a canticchiare le ragazze san cantare, le ragazze che puoi amare e ripartiamo ma i gendarmi san fermare ti sanno dire se puoi andare o rimanere ti fan capire che potresti anche passare una notte a loro spese, una notte a quel paese ma la notte noi la conosciamo bene e quante volte siam rimasti ad ascoltare tutto quello che ha da dire, a dirle di non più finire E per finire, perché il vino sta finendo fortuna che di sigarette ne ho ancora vorrei tornare un giorno dentro quel solaio con la mia chitarra triste e cantare una canzone vorrei cantare una canzone in francese perché qui tanto non capiscon l'italiano non capiscon quello che gli sto dicendo non capiscon che li amo, che per loro sto piangendo piango al ricordo di una notte in compagnia una notte che sia mia, una notte che sia tua un qualcosa che sia mio, io e te soli insieme a Dio
4.
Toccami una carezza su questo petto tremante e posami un sorriso su questo viso d'inverno prestami i tuoi pensieri più segreti ai giorni e al tempo ladro, rubati Portami nei tuoi occhi come nel cielo la luna che cresce e poi partorisce stelle e stelle e stelle come navi salpate per portarti lontano Coglimi questi baci ormai di tarda stagione e afferra questo sguardo stanco di bucare il vuoto rendimi i desideri che ho scordato ai sogni e alla vita vera, rapiti Toglimi le parole che ho conservato in gola che aspettano la tua voce anni e anni e anni come notti salpate sul tuo viso, lontano E poi se vorrai svegliami o lasciami ancora dormire e poi se ti va stringimi o appoggiami un addio sulla fronte una notte o per sempre, lontano
5.
Abiterò sopra di te, mia Utopia perché l'aria sarà dolce e nuova la stagione mai più avrò freddo al contatto della tua pelle né caldo nell'ombra bruna dei tuoi folti capelli mi affaccerò ogni alba alla riva dei tuoi occhi per nuotare il mattino nel fondo dello sguardo Sguardo di luce che prende e conduce ver dov'è vera primavera occhi di abisso, pensiero mio fisso, mi aspetterai tornare i mari che io navigai? Mi nutrirò delle parole appese alle tue labbra e berrò le tue amarezze prima che siano lacrime poi ozierò i pomeriggi sulle spiagge del tuo corpo e scoprirò il rifugio dov'è il forziere del tuo cuore Cuore, per gioco tu avvampi di fuoco, maestosa estasi d'estate corpo di brace, pensiero più audace, mi brucerai i ricordi delle terre che abbandonai? Camminerò fra nord e sud il paradiso ne correrò le lunghe gambe, ansimerò sui fianchi e salirò i tuoi seni per scenderli a capriole fino a giacere lieto e stanco nella conca del tuo ventre la sera ascolterò sulla soglia del desiderio ogni vento che porta l'eco del tuo nome Nome di stella, mia sposa gemella, mia autunnale aurora australe eco di luna, estrema fortuna, mi recherai risposte all'ideale cui aspirai? Ti veglierò nella notte dalla curva del tuo collo respirerò i sospiri del tuo sonno, poi anch'io un poco dormirò e sognerò di abitare su di te perché non c'è altro luogo dove io possa riposare Occhi di stella, invernale novella di tersi spazi fra solstizi cuore di luna, eccelsa fortuna, mi travierai o troverò le Indie che immaginai?

credits

released November 18, 2016

Parole e musica di Danilo Trivelli
Voce, strumenti reali e virtuali, arrangiamenti: Danilo Trivelli
Tastiera in "Abiterò su di te": Jean-Pierre Bouquet
Mixing e mastering: Jean-Pierre Bouquet - L'Autre Studio (Vaires sur Marne - Paris)
Dipinto in copertina: Emanuela Mezzadri
℗ 2016 Autoproduzione

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Danilo Trivelli Domodossola, Italy

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